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Jiddu krishnamurti




Jiddu Krishnamurti
 (Madanapalle, 12 maggio 1895 – Ojai, 18 febbraio 1986)
Filosofo apolide





"Siamo tutti scontenti, non è vero? Del lavoro, dei rapporti, di quello che facciamo. Vogliamo che avvenga qualcosa, cambiare, superare, andare al di là. Ma non sappiamo bene di cosa si tratta. C'è una ricerca, un continuo interrogarsi, soprattutto quando siamo giovani, aperti, sensibili. Poi, invecchiando, sedimentiamo nelle nostre abitudini, nel lavoro, nella sicurezza della famiglia, nella certezza di nostra moglie/marito. Quella fiamma straordinaria scompare e diventiamo rispettabili, meschini e irriflessivi. Vivere in una cella ventiquattro ore al giorno e di tanto in tanto uscire nel cortile della prigione per fare due passi, non è libertà. Come esseri umani che vivono in questa società, con tutta la sua confusione, sofferenza, conflitto e strazio, chiediamo libertà; questa richiesta di libertà è una cosa normale, salutare. Da giovani siamo scontenti, insoddisfatti delle cose come stanno, della stupidità dei valori tradizionali; poi, crescendo, ricadiamo a poco a poco nei vecchi modelli imposti dalla società e ci perdiamo. È molto difficile conservare la pura scontentezza, la scontentezza che dice: così non va, deve esserci qualcos'altro. Tutti conosciamo questa sensazione, la sensazione di un "qualcos'altro", e proprio questo è l'inizio della vera spinta a essere liberi da tutti gli influssi politici, religiosi e tradizionali, per aprirci un varco in questo muro."
(J. Krishnamurti)


"Tu non sei nulla. Puoi avere nome e titolo, proprietà e conto in banca, puoi essere potente e famoso; ma nonostante tutte queste salvaguardie, tu non sei nulla. Puoi essere del tutto inconsapevole di questa vacuità, di questo nulla, o puoi semplicemente non volerne essere consapevole; ma quel vuoto c'è, qualunque cosa tu faccia per evitarlo. Tu e il nulla siete una sola cosa, un fenomeno unico, non due processi separati. Se tu, il pensatore, ne hai paura e lo avvicini come qualcosa di contrario e opposto a te, allora ogni azione che tu possa intraprendere verso di esso porterà inevitabilmente all'illusione e così ad ulteriore conflitto e dolore. Quando ci sia la scoperta, la sperimentazione di quel nulla che si riassume in te, allora la paura si dissolve completamente. Soltanto allora è possibile alla mente essere tranquilla; e in questa tranquillità, la verità viene in essere."
(J. Krishnamurti)


"Mi sembra che, prima di intraprendere qualunque viaggio alla scoperta della realtà, alla ricerca di Dio, prima di poter agire, prima di poter avere rapporti con gli altri - ciò che costituisce la società - è essenziale cominciare a comprendere innanzitutto noi stessi. Io considero persone serie coloro per i quali questa è l'esigenza principale e prioritaria, piuttosto che il fatto di perseguire un particolare fine: se non comprendiamo noi stessi, infatti, come possiamo con l'azione produrre un cambiamento nella società, nei rapporti, in tutto ciò che facciamo? Questo non significa, ovviamente, che la conoscenza di sé sia in contrasto con la socialità o che sia del tutto indipendente da essa. Né significa porre l'accento sull'individuo, sull'io, in quanto opposto alla massa, agli altri. Ma senza conoscere voi stessi, senza conoscere il vostro modo di pensare e il perché pensate certe cose, senza conoscere le radici di vostri condizionamenti e le cause delle vostre convinzioni sull'arte, sulla religione, sul vostro paese, sui vostri simili e su voi stessi, come potete davvero riflettere su qualunque altra cosa?"
(Jiddu krishnamurti)


"Quando ti definisci Indiano, Musulmano, Cristiano o Europeo, o qualsiasi altra cosa, tu diventi violento. Ci arrivi da solo al perché? Perché ti stai separando dal resto dell’umanità. Quando ti definisci, in base ad un credo, una cultura, una nazionalità, una tradizione, quest’azione traspira violenza. Così un uomo che cerca di comprendere la violenza non dovrebbe appartenere a nessuna nazione, religione, schieramento politico o parte di un sistema; egli dovrebbe comprendere che è parte del totale dell’umanità." 
(Jiddu krishnamurti)

"Ma come possiamo essere liberi di guardare e studiare quando le nostre menti dalla nascita alla morte sono regolate da una cultura particolare nel limitato modello del nostri io? Per secoli siamo stati condizionati da nazionalità, casta, ceto, tradizione, religione, lingua, educazione, letteratura, arte, costumi, consuetudini, propaganda di ogni tipo, pressioni economiche, dal cibo che mangiamo, dal clima in cui viviamo, dalla nostra famiglia, i nostri amici, le nostre esperienze, ogni forma di influenza che vi viene in mente, e di conseguenza le nostre reazioni a ogni problema sono condizionate. Siete consapevoli di essere condizionati?"
(Jiddu krishnamurti)

"Restare nella norma non indica necessariamente equilibrio. La norma stessa può essere il prodotto di una civiltà squilibrata. Non è un segno di buona salute mentale essere bene adattati a una società malata. Siamo meschini, gelosi, vani, avidi, quello è ciò che creiamo attorno a noi, quello è la società in cui viviamo. La sola rivoluzione che può cambiare il mondo è una rivoluzione nell'individuo, nelle sue attitudini e nella sua condotta rispetto alle sue relazioni, non soltanto con le altre persone, ma anche con le cose, con la natura e con le idee."
(Jiddu Krishnamurti)




“La religione, la politica, la società vi sfruttano e voi ne siete condizionati: venite spinti in una certa direzione. Non siete esseri umani; siete ingranaggi di una macchina. Soffrite pazientemente, sottomettendovi alla crudeltà dell’ambiente, quando voi, individualmente, avete la possibilità di cambiarlo. Siete consapevoli di essere condizionati? È questa la prima cosa da chiedersi, e non come liberarsi del condizionamento. Dovete mettere in dubbio tutto ciò che l’uomo ha accettato come prezioso, necessario. Per secoli siamo stati condizionati da nazionalità, casta, ceto, tradizione, religione, lingua, educazione, letteratura, arte, costumi, consuetudini, propaganda di ogni tipo, pressioni economiche, dal cibo che mangiamo, dal clima in cui viviamo, dalla nostra famiglia, i nostri amici, le nostre esperienze ogni forma di influenza che vi viene in mente e di conseguenza le nostre reazioni ad ogni problema sono condizionate. Molti di noi camminano nella vita disattenti, reagendo senza pensare, in conformità con l’ambiente in cui sono cresciuti, e simili reazioni generano solamente ulteriore schiavitù, ulteriore condizionamento, ma nel momento in cui presterete totale attenzione al vostro condizionamento vedrete che siete completamente liberi dal passato, che esso se ne scorre via naturalmente.”
(Jiddu Krishnamurti)


"Se vogliamo scoprire ciò che è vero, dobbiamo essere completamente liberi da tutte le religioni, da tutti i condizionamenti, da tutti i dogmi, da tutte le credenze e da qualunque autorità che spinga a uniformarci; il che significa, essenzialmente, essere completamente soli e questo è molto difficile. Non è un passatempo da domenica mattina, in cui fate una bella gita e vi sedete sotto gli alberi per ascoltare qualche sciocchezza. Il nostro problema è come liberare la mente da tutti i condizionamenti, non come condizionarla meglio. Capite? La maggior parte di noi è alla ricerca di condizionamenti migliori. Solo una mente libera può scoprire la verità, la realtà, che è al di la delle proiezioni mentali. Quindi è importante conoscere se stessi. La conoscenza di sè è l'inizio della saggezza. Conoscere noi stessi significa osservare che cosa pensiamo, che cosa sentiamo, non solo superficialmente, ma con la profonda consapevolezza di ciò che è, senza condanna, senza giudizio, senza valutazione nè comparazione. Provate e vedrete la straordinaria difficoltà per una mente abituata da secoli a paragonare, condannare, giudicare e valutare, fermare questo intero processo e osservare semplicemente ciò che è. L'importante è comprendere da soli, non attraverso la guida di altri, il contenuto totale della coscienza, che è condizionata, che è il prodotto della società, della religione, di vari influssi, impressioni, ricordi, comprendere tutti questi condizionamenti ed esserne liberi. Sto dicendo di conoscervi sempre più in profondità, vedervi come realmente siete, cosa che nessuno può insegnarvi; e non potete vedervi come siete realmente se siete legati da convinzioni, dogmi, superstizioni e paure."
(Jiddu Krishnamurti)



“ll rapporto tra gli esseri umani si basa sulla formazione di immagini. In tutti i rapporti ciascuno di noi si crea una immagine dell’altro e il rapporto si ha tra queste due immagini, e non tra gli esseri umani. La moglie si costruisce una immagine del marito – forse non consciamente, ma tuttavia succede – e il marito si è creato una immagine della moglie. Si hanno immagini del proprio paese o di qualcuno, e le andiamo sempre più consolidando con l’aggiungerne altre. Ed è tra queste immagini che intercorre il rapporto. Quando si ha questo processo di formazione di immagini, il reale rapporto tra due o più esseri umani ha completamente fine. Il rapporto basato sulle immagini non può mai naturalmente assicurare la pace poiché le immagini sono fittizie e non si può vivere nell’astrazione. E tuttavia questo è ciò che noi tutti facciamo: vivere tra idee, teorie, simboli, immagini che ci siamo creati su noi e sugli altri e che non sono affatto realtà. Tutti i nostri rapporti sono in realtà immaginari, cioè basati su una immagine creata dal pensiero. Se io mi sono creato una immagine su di voi e voi una su di me, naturalmente non ci vediamo l’un l’altro come in realtà siamo. Quello che vediamo sono le immagini che ci siamo creati l’uno dell’altro che ci impediscono di entrare in contatto, e questo è il motivo per cui i nostri rapporti vanno male. Il conflitto sorgerà inevitabilmente fin quando ci sarà divisione tra “ciò che dovrebbe essere” e “ciò che è”. Solo quando vediamo senza preconcetti, senza immagini, allora siamo in grado di entrare in contatto diretto con qualsiasi cosa nella vita.”
(Jiddu Krishnamurti)


"Se siamo un minimo capaci di osservare, vedremo che la mente è sempre attiva alla sua superficie, occupata con il conformismo, il lavoro, il guadagnarci la vita, l'espressione di determinate tendenze, doni, talenti o con l'acquisizione di determinate conoscenze tecniche. La maggior parte di noi si accontenta di vivere a questo livello superficiale. Osservate voi stessi, sto descrivendo ciò che avviene alla superficie nella nostra vita quotidiana: distrazioni, fughe, occasionali cadute nella paura, adeguamenti alla moglie, al marito, alla famiglia, alla società, alla tradizione e così via. La maggior parte di noi è soddisfatta di questa superficialità. Potete essere socialmente floridi, potete avere innumerevoli proprietà, automobili, case, frigoriferi, pace superficiale; ma se non viene in essere ciò che è incommensurabile, ci sarà sempre sofferenza. Liberare la mente dal condizionamento è la fine della sofferenza. È molto interessante scoprire da soli i modi in cui la vostra mente è occupata. Che si tratti di che cosa cucinare, dei figli, dei divertimenti, della virtù o di Dio, la mente è sempre occupata. Ma può una mente occupata vedere qualcosa di nuovo, qualcosa al di là della sua occupazione? Che cosa accade alla mente se non è occupata? Abbiamo paura di non essere occupati, paura delle sue implicazioni sociali. Una persona che non è occupata potrebbe scoprire se stessa così com'è, perciò l'occupazione diventa una fuga da ciò che si è. Ma il nuovo non può manifestarsi finchè la mente è occupata. Solo la mente che è completamente non occupata può ricevere qualcosa di nuovo. Solo quando la mente è libera da qualunque senso di dipendenza può trovare l'incommensurabile."
(Jiddu Krishnamurti)

Sai cosa significa imparare? Quando impari veramente, impari dalla vita; non c’è un insegnante particolare da cui imparare. Tutto ti è di insegnamento: una foglia morta, un uccello in volo, un profumo, una lacrima, il ricco e il povero, coloro che piangono, il sorriso di una donna, l’alterigia di un uomo. Impari da ogni cosa, quindi non hai bisogno di guide spirituali, di filosofi, di guru. La vita stessa ti è maestra, e tu sei in uno stato di costante apprendimento.
(Jiddu krishnamurti)

Vi siete mai seduti in silenzio senza fermare l'attenzione su una cosa qualsiasi, senza fare il minimo sforzo per concentrarvi, con una mente davvero calma? Se lo fate, potete ascoltare i rumori lontani e quelli vicinissimi a voi: siete in contatto coi suoni.
Allora state veramente ascoltando. La vostra mente non si limita a funzionare attraverso un solo insufficiente canale. Quando ascoltate in questo modo, con grande tranquillità, senza sforzo, scoprite che dentro di voi avviene un cambiamento straordinario, un cambiamento che non dipende dalla vostra volontà e che si produce senza che voi lo chiediate; è un cambiamento che porta con sé l'immensa bellezza di una percezione profonda.
(Jiddu krishnamurti)


"È bello essere soli. Essere soli non vuol dire essere isolati. Significa che la mente non è influenzata e contaminata dalla società."
(Jiddu krishnamurti)

"La vera rivoluzione per raggiungere la libertà è quella interiore, qualsiasi rivoluzione esterna è una mera restaurazione della solita società che a nulla serve."
(Jiddu Krishnamurti)



"Una mente che pensa per linee tradizionali non può scoprire ciò che è nuovo. Uniformandoci al mondo che ci circonda diventiamo mediocri imitatori, rotelle di una macchina sociale spietata. Ciò che importa è ciò che pensiamo noi, non quello che gli altri vogliono che pensiamo. Quando ci uniformiamo a una tradizione, diventiamo in breve tempo semplici copie di quello che dovremmo essere. Se l'uomo non ha una visione interiore, il potere e la posizione esteriori assumono una grande importanza, e l'individuo è sempre più soggetto all'autorità e alla coercizione, diventa uno strumento degli altri. 
La vera rivoluzione nasce dall'interno. Avviene quando comprendete i vostri rapporti, le vostre attività quotidiane, il vostro modo di agire, il modo in cui pensate, il modo in cui parlate, l'atteggiamento verso i vostri vicini, vostra madre, i vostri figli, l'insegnante e il cameriere; dovete essere consci di come considerate quelli che stanno più in alto e quelli che stanno più in basso di voi, quelli che rispettate e quelli che disprezzate. Senza la comprensione di voi stessi, qualunque cosa facciate, per quanto lontano scappiate, produrrà soltanto più sofferenza, più guerre e più distruzione. Per scendere profondamente in voi stessi occorre certamente mettere da parte tutte le spiegazioni, tutte le conclusioni riguardo a voi stessi, tutte le conoscenze che avete acquisito riguardo all'io. Solo una mente libera è capace di indagare, non una mente impastoiata in qualche conclusione, credenza o dogma. Se fortunatamente o sfortunatamente per voi, avete sentito qualcosa di vero, ma vi limitate a sentirlo senza venire spinti attivamente a liberare la mente da tutto ciò che la rende ristretta e distorta, la verità che avete sentito diventerà un veleno. La verità diventa un veleno se viene sentita ma non agisce sulla mente, come una ferita che si infetta. Invece, scoprire da voi ciò che è vero e ciò che è falso, e vedere la verità dietro il falso, significa lasciare che la verità agisca e produca da sè la sua azione." 
(Jiddu krishnamurti)

Condividiamo, tutta l'umanità condivide, la luce del sole. La luce del sole non è né tua né mia. È l'energia dispensatrice di vita che tutti condividiamo. La bellezza di un tramonto, se lo osservi con sensibilità, è condivisa da tutti gli esseri umani.
(Jiddu krishnamurti)



"Il mondo è forse diverso da voi? La struttura della società non è forse opera di gente come voi e come me? Per apportare un mutamento radicale in questa struttura dobbiamo trasformarci completamente. Come può esserci una profonda rivoluzione di valori se essa non comincia da noi? Per alleviare la crisi attuale, si deve proprio cercare una nuova ideologia, un nuovo piano economico? O si dovrà invece cominciare a comprendere il conflitto e la confusione all'interno di ognuno di noi, conflitto e confusione che, nella loro proiezione, sono il mondo?"
(Jiddu krishnamurti)



Faremo piuttosto un viaggio insieme. Un viaggio di scoperta negli angoli più segreti della nostra mente. E per intraprendere un viaggio del genere bisogna viaggiare con poco bagaglio, non possiamo essere appesantiti da opinioni, pregiudizi e conclusioni, tutto quel vecchio bagaglio che abbiamo messo insieme negli ultimi duemila anni e più. Dimenticate tutto quello che sapete su voi stessi, dimenticate tutto quello che avete pensato di voi; cominceremo come se non sapessimo niente.
(Jiddu Krishnamurti)


"Una mente vecchia è schiava dell’autorità. Guardate che cosa accade. La nostra istruzione non è altro che un continuo coltivare la memoria; le comunicazioni di massa imperversano attraverso i giornali, la radio, la televisione; i vari professori, nelle loro lezioni, non fanno altro che ripetere sempre le stesse cose, e il vostro cervello assorbe tutto quello che dicono, per risputarlo fuori più tardi, durante gli esami che vi consentono di arrivare alla laurea. Poi, quando andate a lavorare, anche lì accettate di continuare a ripetere sempre le stesse cose. Intanto, dentro di voi, sostenete incessantemente lo sforzo per realizzare le vostre ambizioni, con tutte le frustrazioni che questo comporta. Interiormente vivete in uno stato di competizione continua, causata non solo dal vostro lavoro, ma anche dalla pretesa di avvicinarvi a Dio, che vi spinge ad andare a chiedere a destra e a sinistra quale sia la via più rapida per arrivare a lui… Così, in realtà, quello che accade è che la nostra mente e sempre sotto pressione, sotto sforzo, impegnata in una lotta costante; è invasa da influenze di ogni genere ed è sommersa dal dolore sia nel conscio che nell’inconscio... Noi non stiamo usando la mente, la stiamo distruggendo."
(Jiddu Krishnamurti)

La mente, che di solito è pigra e indolente, trova facile seguire quello che qualcun altro ha detto. Il seguace accetta l'autorità come mezzo per ottenere ciò che viene promesso da un particolare sistema filosofico o di pensiero; egli vi si aggrappa, ne dipende e quindi ne rafforza l'autorità. Un seguace dunque, è un uomo di seconda mano; e la maggior parte della gente è del tutto di seconda mano.
(Jiddu Krishnamurti)

"Ogni possibile filosofia, ogni possibile concezione teologica, altro non è che evasione dall'effettiva realtà di quel che è. Non esiste guida, maestro, autorità. Ci siete soltanto voi e i vostri rapporti con gli altri e col mondo; non c'è altro. Ciò che conta non è una filosofia di vita, ma l'osservare quel che realmente accade nella nostra vita quotidiana, dentro e fuori di noi. Se esaminate molto attentamente quanto accade e lo studiate, vi accorgerete che poggia su una concezione intellettuale, e l'intelletto non è l'intero campo dell'esistenza; ne è un frammento, e un frammento per quanto abilmente costruito, per quanto antico e tradizionale, è tuttavia una piccola parte dell'esistenza, mentre noi dobbiamo avere a che fare con la totalità della vita. Essere liberi da qualsiasi autorità, vostra o di qualcun altro, vuol dire morire a tutto ciò che appartiene allo ieri, dimodoché la vostra mente sia sempre fresca, sempre giovane, innocente, piena di vigore ed entusiasmo. È solamente in un simile stato che si impara e si osserva. Non c'è bisogno di nessuno che vi dica come guardare. Guardate e basta."
(Jiddu Krishnamurti)



"Secondo me esiste soltanto l’atto di percepire, esiste soltanto la percezione immediata di quello che è vero e di quello che è falso. La percezione immediata di quello che è vero e di quello che è falso è un atto essenziale che non c’entra coi ragionamenti dell’intelletto, che richiedono abilità, conoscenza, concentrazione. Deve esservi capitato qualche volta di aver visto immediatamente la verità di qualcosa, come per esempio la verità che voi non appartenete a nulla e a nessuno. È questa che io chiamo percezione: vedere immediatamente la verità di qualcosa, senza dover ricorrere all’analisi, al ragionamento, ai tanti pensieri che l’intelletto tira in ballo per impedire l’immediatezza della percezione. La percezione non c’entra con l’intuizione, una parola, questa, che usiamo con troppa superficialità.. Se entrate in contatto diretto con voi stessi, non potete fare a meno di scoprire come mai appartenete a qualcosa, come mai vi siete dedicati a qualcosa; e capirete che tutto questo implica schiavitù, implica la perdita della libertà e la distruzione della dignità umana. Nell’attimo in cui percepite istantaneamente tutto questo, siete liberi, senza che dobbiate fare il minimo sforzo per esserlo. Per questa ragione la percezione e essenziale."
(Jiddu krishnamurti)



"La verità nessuno può darvela: dovete scoprirla; e per scoprirla, deve esistere in voi uno stato mentale di percezione diretta. La comprensione nasce dall'esser consapevoli di ciò che è. Conoscere esattamente cio che è, il reale, il concreto, senza interpretarlo, senza condannarlo o giustificarlo, è sicuramente l'inizio della saggezza. Soltanto quando cominciamo ad interpretare, a tradurre secondo il nostro condizionamento ed il nostro pregiudizio, soltanto allora manchiamo la verità. Le nostre menti sono tanto gremite di nozioni infinite sui fatti, di quanti altri hanno detto, che siamo ormai incapaci di essere semplici e di avere noi stessi esperienze dirette."
(Jiddu krishnamurti)