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Osho Rajneesh






Osho Rajneesh
 (Kuchwada, 11 dicembre 1931 – Pune, 19 gennaio 1990)
Mistico e maestro spirituale indiano







"...L'infelicità è un incubo. Soffri solo perchè sei addormentato, ed è impossibile sfuggire la sofferenza mentre si è addormentati: se non ti svegli l'incubo persisterà..." 

"Il miracolo non è camminare sull'acqua o sul fuoco;
 Il miracolo è risvegliarsi. Il resto sono tutte sciocchezze."
(Osho)


La persona intelligente esita, pondera, dubita. Chi non è intelligente non dubita mai, non esita mai. Quello che il saggio bisbiglia, lo sciocco lo proclama dai tetti.
(Osho)

“Trasforma la tua vita in una ricerca. Interrogati sui valori che hai accettato. Interrogati su tutto ciò in cui sei stato portato a credere. Interrogati su ciò che è stata la tua vita fino a questo momento. Interrogati sul tuo vivere come un automa, sulla tua esistenza meccanica.”
(Osho)

“Tutti i sistemi di credenze non sono altro che un processo di condizionamento. Credenza significa che non sai, eppure credi, invece il mio impegno è nel far sì che tu non creda mai a meno che tu non sappia, non conosca veramente. Quando conosci, la questione del credere non si pone nemmeno: lo sai! Io distruggo tutti i sistemi di credenze e non vi do niente con cui sostituirli. Il mio lavoro è decondizionare la gente, deprogrammarla. Questo è uno dei miei capisaldi fondamentali: la via verso la verità non è basata sul credere, ma sul dubbio. Non la fede, ma l’indagine, la ricerca. Io sono libero, privo di qualsiasi gabbia, nulla che mi imprigioni. E voglio distruggere tutte le vostre gabbie, in modo che possiate spaziare in un cielo sconfinato.”
(Osho)


“Io non ho nessun insegnamento. Non sono un insegnante. Non dò nessuna filosofia di vita, né alcuna disciplina, né programmi da seguire. Ho un approccio alla vita ben preciso, che condivido con i miei amici. E il mio approccio inizia con una deprogrammazione. Per ciò che mi riguarda questa è la parola chiave. Essere iniziati alla mia amicizia significa essere iniziati a un processo di deprogrammazione. Ogni essere umano viene programmato dalla nascita a essere cristiano, hindu, ebreo, mussulmano. Il bambino nasce innocente, ma immediatamente viene appesantito da migliaia di concetti, coi quali vive poi tutta la vita. In questo modo si vive una vita fasulla; non è autentica, non è onesta, perché non ti appartiene. Non hai scoperto tu le cose che tenti di vivere… ecco perché, come prima cosa, aiuto la gente a liberarsi da tutti i suoi condizionamenti. Chi viene da me, anche se è cristiano, non lo sarà più; anche se è un hindu, non lo sarà più; anche se è mussulmano, non lo sarà più. Io mi limito a ridare a ciascuno la propria innocenza, la propria umanità, la propria purezza, la propria individualità. Il mio lavoro tende essenzialmente a distruggere i condizionamenti di quanti vengono da me. Ed è un lavoro semplicissimo, perché nessuno di quei condizionamenti ha basi logiche, nessuno si fonda sull’intelligenza. Sono tutte superstizioni, sorrette da impalcature logiche, ma quella logica è falsa. Non esiste nulla di autentico. Il mio lavoro fondamentale è questo: renderti un individuo, non un semplice ingranaggio del sistema, non una particella della massa. Voglio darti un’integrità, una libertà dell’anima, in modo tale che tu non sia più vittima di alcuna schiavitù, che sia cristianesimo, induismo, ebraismo: per la prima volta sarai semplicemente te stesso. A quel punto entrerà in gioco la tua ricerca della verità, la tua indagine nella verità. E ricorda, tutte le risposte che ti sono state date da altri non potranno mai salvarti. Solo la tua risposta, quella che troverai con le tue mani, con la tua ricerca, potrà liberarti dall’ignoranza, dall’infelicità, dall’angoscia.”
(Osho)

“Nessuno mai è stato d’accordo con gli individui che hanno detto la verità. Le menzogne sono dolci. Le menzogne fanno comodo, sono convenienti. La verità non accetta compromessi. Sei tu a dover cambiare, a doverti adattare alla verità. La verità non cambia, non si adatta alla tua convenienza. Le menzogne si comportano diversamente: sono disposte a cambiare a seconda di quello che fa comodo a te. Per questo le menzogne hanno dominato l’umanità, mentre la verità è stata crocifissa. Le menzogne sono state incoronate e la verità è stata condannata a morte. La situazione non è affatto cambiata; è sempre la stessa. Basta che tu dica la verità e tutti sono in collera con te. Basta che tu dica la verità per irritare tutti coloro che vivono comodamente nelle menzogne. Hai turbato la loro pace, hai interrotto il loro sonno, hai disturbato i loro dolci sogni.”
(Osho)

“Prova a pensare in modo leggermente diverso dalla gente e tutti cominceranno a sospettare di te: c’è qualcosa che non va, sei pazzo. Se fai parte della massa, sei considerato sano di mente. Può darsi che la massa sia in preda alla follia, ma il punto non è quello. Tu devi semplicemente far parte della massa e comportarti come si comportano tutti gli altri. Non sono ammesse eccezioni. Non c’è spazio per l’individualità. Gli individui vengono rinchiusi in manicomio. La gente ha definito pazzo Gautama il Buddha, ha dato del pazzo a Gesù Cristo, ha dato del pazzo a Socrate. Le masse considerano pazzo chiunque non sia parte della follia collettiva, chiunque vada oltre questa follia. Ma quella pazzia è l’unico modo di purificarsi. L’uomo non è un essere ma un processo, non un essere ma un divenire. Il cane nasce e muore cane. La situazione non è necessariamente la stessa per quanto riguarda l’uomo. L’uomo può nascere uomo e morire come Gautama il Buddha. Nessun altro essere, eccetto l’uomo, si evolve tra la nascita e la morte. Ma per raggiungere questo stato devi essere il fulmine che brucia tutto ciò che è marcio in te; devi essere abbastanza pazzo da andare oltre tutte le ipocrisie, tutti i manierismi, tutte le maschere che l’uomo ha creato per rimanere dov’è, per non crescere. La massa, la gente, condannerà tutti i ribelli, tutti gli spiriti ribelli, dirà che sono dei distruttori. Ma per creare bisogna distruggere. Se non si distrugge ciò che è brutto e spregevole, non si può creare la bellezza. Se non si distruggono le menzogne, non si può far posto alla verità. Ma è molto difficile non odiare questo tipo di persone, che disturbano il vostro sonno, le vostre menzogne, comode, convenienti, le vostre consolazioni. È naturale che la gente odi l’uomo di verità: egli è un disturbatore… con le tue menzogne ti senti al sicuro, e all’improvviso arriva lui ad istigare il dubbio in te, a disturbare la tua fede. La verità è sempre in contrasto con i dogmi delle masse. La verità è individuale, e le masse non hanno alcun interesse per la verità. Alle masse importano le consolazioni, le comodità. Le masse non consistono di esploratori, di avventurieri, di individui che si inoltrano nell’ignoto, senza paura, e rischiano la vita per scoprire il significato della loro vita e dell’esistenza intera. Le masse vogliono semplicemente sentir raccontare bugie dolci, comode e convenienti. Senza fare alcuno sforzo, possono rilassarsi in quelle menzogne che servono solo come consolazioni. La folla odia chi vuole essere un individuo, chi vuole seguire un suo cammino particolare, uno stile di vita. Le masse vogliono che tu sia semplicemente “uno di loro”. La tua separazione li rende consapevoli della loro inferiorità. Vogliono che tu sia mite, remissivo, sottomesso. Se in qualche modo le oltrepassi, le superi, non sarai mai perdonato.”
(Osho)

“Quelli che l’uomo ha considerato gioielli e ornamenti, non sono altro che le sue catene; quella che ha considerato la sua casa, non è altro che una prigione; quella che considera la sua famiglia, non lo aiuta a crescere, bensì lo rende un ritardato mentale. Quelle che secondo l’uomo sarebbero religioni – che in teoria dovrebbero aiutare l’uomo ad avvicinarsi a dio – sono l’unico ostacolo che gli impedisce di cercare dio. È un anelito divino che ti spinge a superare tutti questi ostacoli e a dirigerti verso il cielo ignoto, alla ricerca dell’Impossibile. Questa ricerca dell’Impossibile ti permette di trovare te stesso.”
(Osho)




"Io mi preoccupo della verità, non della legge: e la verità è che voi vivete una vita squilibrata, innaturale. L'Oriente è rimasto monco a causa dei cosiddetti "spiritualisti". È rimasto povero, privo di scienza e tecnologia, privo di industrie. È diventato letargico, immerso nella povertà e nella pigrizia; ha perso ogni gioia di vivere, perchè: "È solo un sogno, perchè preoccuparsi?". La gente èaffamata, malata, povera, ma: "Si tratta solo di un'illusione. Stiamo solo sognando di avere fame, di fatto non ne abbiamo!". E l'Occidente ha scelto il materialismo, per cui è ricco di tecnologia, le case sono splendide, le strade, le macchine, gli aerei sono magnifici, ma l'uomo si sente vuoto e privo di significato alcuno. La gente si limita a correre, qualsiasi cosa faccia. Ho visto gente afferrare la propria borsa, riempirla di carte, baciare la moglie (senza rendersi conto se è la loro o quella di qualcun altro) e dare un "ciao" sfuggente ai bambini... questo non è vivere! E dove arriverai mai, correndo così? La fretta è la norma! La velocità è una mania: si va sempre più in fretta. E nessuno si preoccupa di sapere dove stia andando, si deve andare di corsa... e si inventano macchine sempre più veloci. Milioni di persone hanno la stessa macchina, vivono la stessa vita, vedono gli stessi film, gli stessi spettacoli, gli stessi programmi televisivi, leggono lo stesso giornale... non sembra esistere nulla di diverso da fare, da poter essere. Milioni di persone passano il tempo a giocare a carte, a guardare partite di calcio, senza essere consapevoli di ciò che fanno. Se glielo chiedi, ti diranno che stanno "ammazzando il tempo". Fantastico! Ma mentre tu credi di star ammazzando il tempo, in realtà è lui che sta uccidendo te! Senza una spiritualità non esiste un centro, l'uomo si disgrega: l'uomo occidentale è parziale. Il mio sforzo è creare un uomo integro. Per me il solo uomo "santo" è l'uomo integro."
(Osho)


"La società non vuole che tu sia un essere umano, ha bisogno di meccanismi, pertanto ti rende sempre più efficiente e sempre meno consapevole. Questo è un processo di automatizzazione ed è così che la società ti inganna: diventi efficiente, ma la tua anima va perduta." 
(Osho)

"Le persone originali danno sempre fastidio alla società. Non sono così facili da manipolare, rimangono se stesse. Cercheranno di vivere la propria vita non secondo uno schema, ma secondo la loro visione. Quella è intelligenza, perché solo quando vivi la tua vita secondo la tua luce, secondo la tua visione, secondo la tua voce interiore otterrai la beatitudine, l'appagamento." 
(Osho)


"Nella nostra epoca tutto è menzogna. Fingi di amare, di essere arrabbiato; continui a fingere finché ti dimentichi se stai recitando o se c’è qualcosa di vero. Non dici mai che cosa senti dentro di te; non lo esprimi mai. Continui a esprimere cose che non esistono. Osservati e te ne accorgerai. Dici qualcosa, ma ciò che senti è diverso. In realtà volevi esprimere l'esatto contrario, ma se dici la verità diventerai un disadattato, perché in una società completamente falsa puoi esistere solo se sei falso. Più ti adatti e più sarai falso, perché se vuoi essere sincero ti sentirai disadattato." 
(Osho)


"Io vi sto chiamando perchè usciate dalle vostre tombe: perchè la via che avete percorso finora non è la vera Via, vi siete preoccupati delle banalità e avete dimenticato l'essenziale, state raccogliendo conchiglie e pietre colorate sulla spiaggia e avete completamente dimenticato i diamanti che sono vicinissimi a voi: state raccogliendo solo cianfrusaglie che la morte vi porterà via."
(Osho)


“Dio è la più grande bugia mai inventata dall’uomo. Non esiste alcun creatore; la creazione in se stessa basta e avanza, non ha bisogno di un agente esterno che la crei. Nel momento in cui accetti un agente esterno, entri in un circolo vizioso. Perchè il ragionamento diventa: “Come può l’esistenza esistere senza essere stata creata da qualcuno?”. Questo è il ragionamento di tutte le religioni. Se accetti il loro ragionamento poi nascerà la domanda: “Chi ha creato dio?”. E se dio può esistere senza essere stato creato, allora che problema c’è? Anche l’esistenza può esistere senza essere stata creata. L’uomo si sente così impotente, ha così paura della morte, ed è così oberato dai problemi della vita… inoltre è stato allevato da un padre, da una madre, e quelli erano tempi meravigliosi; senza responsabilità, senza preoccupazioni, c’era qualcuno che si prendeva cura di lui. Quell’infanzia psicologica è proiettata in tutte le religioni; Dio diventa il padre, e ci sono alcune religioni in cui Dio diventa la madre. È soltanto una proiezione psicologica di un bambino. Non ha alcun fondamento nella realtà. Per cui, quando hai paura, quando sei in difficoltà, inizi a cercare aiuto. Quando dichiaro che Dio non esiste, questo non significa che bisogna saltare all’opposto, all’ateismo. Per gli atei negare Dio significa che il mondo è solo materia e nient’altro. Io affermo al tempo stesso che esiste un’essenza divina, e gli atei non concorderanno su questo punto. A me piace chiamarla “pura consapevolezza”. Oppure se sei proprio affezionato alla parola “dio” chiamala “essenza divina”. Ma non farne un nome, fanne una qualità. Perchè nel momento in cui ne fai un nome, lo uccidi, ne arresti la crescita; i nomi non crescono, solo i verbi crescono.”
(Osho)

"Carità in realtà non è altro che una bella parola per mascherare una struttura sociale basata sullo sfruttamento. Perchè i poveri sono poveri, in primo luogo? Se hai davvero interesse a distruggere la povertà, devi andare alle radici, altrimenti stai solo prestando attenzione ai sintomi: dare cibo e vestiti ai poveri in che modo li aiuterà? Li manterrà solo a un livello di minima sussistenza e permetterà agli interessi costituiti di continuare a sfruttarli. Vi accorgete del circolo vizioso? I capitalisti donano alla chiesa, la chiesa continua ad aiutare i poveri a sopravvivere, perchè c'è sempre bisogno di manovali e schiavi. Il padrone nutre sempre i suoi schiavi: la puoi chiamare carità? Se non dai da mangiare al tuo cavallo, alla tua mucca, perderai il capitale; se non dai da mangiare ai poveri, il capitalista scompare: chi lavorerà per lui? E chi sfrutterà? Questo è un gioco molto astuto, il ricco continua a donare alla chiesa una piccola parte di ciò che acquisisce sfruttando. La chiesa continua ad allevare orfani, aborigeni, povera gente, mantenendoli ad un livello di sopravvivenza: occorre che siano vivi, perchè senza di loro l'intero sistema crolla. Quindi da un lato il capitalista continua a donare denaro in carità; dall'altro continua a sfruttare i poveri e tra queste due parti, il prete ha la sua percentuale. È un mediatore, ragion per cui se la passa bene. Nel mondo ci sono milioni di missionari che in nome della carità prestano un enorme servizio agli sfruttatori. In migliaia di anni la povertà avrebbe dovuto scomparire, ciò che hanno fatto invece tutti quei "benefattori" è nutrire la povertà. Il servizio reale sarebbe dire ai poveri: finora vi hanno sfruttato, ora ribellatevi contro gl interessi costituiti!"
(Osho)




“L’uomo è alla perenne ricerca del paradiso perduto: da qualche parte, nei più profondi recessi di ogni essere umano, persiste la nostalgia. Ci sono molti sciocchi che hanno cercato il Giardino dell’Eden: alcuni pensano che si trovasse a Babilonia, altri che si trattasse del continente di Atlantide, sprofondato nell’oceano… si tratta di un’assoluta stupidità. Il Giardino esiste in te. Adamo non è stato espulso dal Giardino dell’Eden, si è addormentato. Il peccato originale non è altro che questo: ti sei dimenticato chi sei.”
(Osho)

"Tu hai due centri. Un centro tuo, che ti è dato dall'esistenza stessa: questo è il sè. E l'altro creato dalla società: questo è l'ego. È una cosa falsa ed è in se stesso un grandissimo stratagemma. Attraverso di esso la società ti controlla: devi comportarti in un certo modo, perchè solo in questo caso la società ti apprezza. Devi camminare in un certo modo; devi ridere in un certo modo; devi assumere un certo comportamento, avere una morale, un codice. Solo così la società ti apprezzerà, e se ciò non accade, il tuo ego ne sarà sconvolto. E quando l'ego viene scosso, tu non sai più chi sei. Gli altri ti hanno dato quell'idea. Tu prendi dagli altri l'idea di chi sei, non è un'esperienza diretta. Quell'idea è l'ego. Il reale può essere conosciuto solo attraverso il falso, quindi l'ego è necessario. Bisogna passarci attraverso. È una disciplina. Il reale può essere conosciuto solo attraverso l'illusione. Non potete conoscere la verità direttamente. Prima dovete conoscere ciò che non è vero. Prima dovete scontrarvi con il falso: questo incontro, vi aiuterà a conoscere la verità. Se conoscete il falso in quanto tale, la verità sorgerà in voi."
(Osho)

“La domanda “Chi sono?” è un interrogativo da contemplare; nessuno può dargli una risposta al posto tuo, e nessuna risposta data da qualcun altro può diventare la tua. È una di quelle domande che non è realmente una domanda, bensì un mistero. Certo, puoi continuare a porla agli studiosi, e qualche stupido tra loro ti dirà: “Tu sei Dio, sei l’anima, sei questo e quest’altro, sei la consapevolezza eterna, l’essere immortale”. Ma pensi che tutte quelle parole avranno un qualsiasi significato per te? Saranno parole vuote. Questa non è una domanda da porre, è un interrogativo in cui immergersi. La conoscenza non è frutto delle scritture, non può essere insegnata. Io conosco la risposta, ma la mia risposta sarà sempre mia: non potrà mai diventare la tua. La puoi ripetere come un pappagallo, ci puoi credere, ma non ti trasformerà; nessuna informazione porterà mai alcuna trasformazione. Ci sono persone che vivono sulle tue domande; i pandit, i preti, gli studiosi, i professori… tutto il loro buisness si fonda sul continuare a fornire risposte alle tue domande. Non chiederlo a me, chiedilo a te stesso. Ma quando inizi a chiedere al tuo stesso essere: “Chi sono?”, la tua mente inizierà a fornirti un’infinità di risposte. Se sei cristiano, ti darà risposte cristiane; se sei hindu, ti darà risposte hindu; se sei buddhista, ti darà risposte buddhiste: tutte quelle risposte sono false. La tua mente non fa che proiettare se stessa: interferisce in continuazione con la realtà, la colora, le dà una struttura e delle forme che non le sono proprie. La tua mente non ti permette mai di vedere ciò che è; ti permette di vedere solo ciò che vuole farti vedere. Quando avrai distrutto tutte le risposte date dalla mente, e la mente sarà vuota e non avrà più alcuna risposta da dare, in te affiorerà la risposta”
(Osho)


"La disgrazia più grande che ci possa capitare, non è un incidente nucleare. La bomba atomica può al massimo distruggere un determinato ambiente. La vera calamità è costituita dalla scienza della psicologia. Coloro che detengono il potere stanno imparando a tenere completamente sotto controllo l'essere umano. Poichè non siamo consapevoli, possiamo essere indotti a comportarci in maniera predeterminata. Già adesso così come siamo, ogni cosa in noi è determinata. Qualcuno è hindu, qualcun altro maomettano... questa è predeterminazione, non libertà. Sono i genitori che hanno deciso, la società, l'ambiente in cui vivi. Qualcuno è un dottore e qualcun altro è un ingegnere. Il comportamento è del tutto determinato. Già ora siamo vittime di un controllo costante, e i metodi della società sono ancora molto primitivi. Ma presto nuove tecniche saranno in grado di determinare il nostro comportamento ad una profondità tale che nessuno potrà più affermare l'esistenza di un'anima. Se ogni tua reazione, anche la più piccola, è determinata... qual è il significato dell'anima?" 
(Osho)

“Tutti i grandi maestri del mondo hanno ripetuto solo una cosa nel corso dei secoli: “Abbiate la vostra mente e la vostra individualità. Non siate parte della folla, non siate una ruota dell’ingranaggio di una società malata. Siate individui, siate sulle vostre gambe. Guardate la vita con i vostri occhi. Ascoltate la musica con le vostre orecchie”. Noi invece, non facciamo niente con le nostre orecchie, i nostri occhi, le nostre menti: tutto ci viene insegnato e noi lo seguiamo. Il problema non è imparare come diventare naturali: il problema è come disimparare a essere innaturali. Ciò che è naturale è sempre presente, nascosto sotto l’immondizia. Tolto l’innaturale, il naturale affiora da sè.”
(Osho)

"Hai tutto ciò che ti può rendere felice ma non sei felice. Possiedi tante cose, ma non possiedi te stesso. La felicità non potrà mai essere frutto dei possessi. La felicità è un tuo affiorare interiore, è un risveglio delle tue energie, è un risveglio della tua anima."
(Osho)

“Il tesoro è sempre stato presente dentro di te, ma tu eri impegnato altrove: nei pensieri, nei desideri, in mille cose; non eri minimamente interessato a quell’unica cosa… e si trattava del tuo stesso essere!”
(Osho)

"Non ci sono “tempi incerti”, perché tutto è incerto, sempre. Questa è la difficoltà che incontra la mente: vuole certezza, e la vita è sempre incerta. Per cui, quando per coincidenza la mente trova un piccolo spazio di certezza, si sente a suo agio: si circonda di un senso di sicurezza illusoria. Tende a dimenticare la natura reale dell’esistenza e della vita, comincia a vivere in un mondo di sogni; comincia a confondere apparenza e realtà. E così sta bene, perché ciò di cui ha più paura è il cambiamento; la ragione è molto semplice: non sa se il cambiamento porterà cose buone o cose cattive. Una cosa è certa, ogni cambiamento distrugge il tuo mondo di illusioni, aspettative, sogni. La mente è proprio come un bambino che gioca sulla spiaggia e costruisce castelli di sabbia. Per un momento sembra che il castello sia solido, ma è fatto di sabbia e basta una leggera brezza per distruggerlo. Noi però cominciamo a vivere in quel castello. Cominciamo a sentire di aver trovato qualcosa che rimarrà sempre con noi. Ma il tempo continua a disturbare la mente. Può sembrare che l’esistenza sia dura con te, ma in realtà è grazie alla sua compassione che essa continua a rimanere con te. Non ti permette di confondere le apparenze con la realtà. Non ti dà la possibilità di accettare le maschere come se fossero il tuo vero volto, quello originale. Per cui ogni volta che il tempo distrugge una delle tue amate illusioni, sembra che faccia affiorare la parte migliore e la parte peggiore delle persone. Ma sta semplicemente facendo affiorare ciò che era nascosto dietro alla tua falsa sicurezza, dietro al sogno che credevi fosse realtà. Distrugge semplicemente la tua maschera. Non ha niente a che vedere con giudizi del tipo buono o cattivo, migliore o peggiore, distrugge semplicemente le maschere. Ti espone, ti obbliga a incontrare te stesso, per cui tutto ciò che avevi represso comincia ad affiorare. Può essere la parte peggiore, o la migliore. Il tempo non ha niente a che vedere con queste categorie. Lascia semplicemente affiorare ciò che avevi represso, ti riporta a te stesso.

La maggior parte delle persone nasconde la parte peggiore. È molto raro trovare una persona che nasconda la propria parte migliore, perché dovrebbe nasconderla?




Tutti fingono di continuo e si mostrano sotto la luce migliore, perché dovrebbero nascondere la parte migliore? Nascondono la parte peggiore, perché la trovano brutta. Basta un cambiamento e la tua maschera cade. Un cambiamento… e per un istante sei nudo, perdi i tuoi vestiti e la realtà diventa uno specchio: la tua nudità è riflessa da ogni punto. Sì, molto raramente, eccezionalmente, succede che affiori la parte migliore. Ma questo solo per le persone che non hanno una maschera, che sono già nude, e che hanno già accettato la loro nudità come qualcosa di bello e naturale. Per cui un cambiamento non può distruggere nulla in loro. Al contrario, arricchirà la loro parte migliore. Porterà alla luce qualcosa che forse hanno dimenticato, qualcosa che forse anche altri hanno dimenticato. Tendiamo sempre a dare le cose per scontate. Ciò accade solo in casi eccezionali, quando una persona ha vissuto innocentemente, senza alcuna ipocrisia, quando una persona vive sapendo perfettamente che non c’è niente di certo, e che niente è permanente… e che aspettarsi queste cose significa crearsi delle frustrazioni per il futuro; significa piantare il seme della disperazione, dell’angoscia, dell’ansietà. Se accetti che il mutamento è la natura della realtà, e che tutto cambierà; se in ogni istante hai ben presente che l’attimo futuro potrebbe portare qualcosa di totalmente nuovo, e che ciò che è reale in questo momento svanirà come la nuvola che poco fa era qui e ora non c’è più… Se c’è questa consapevolezza, allora nessun cambiamento sarà difficile, allora qualsiasi cambiamento sarà accettabile. Non gli resisterai, non lo vorrai diverso. Persino se ti porta via con tutti i tuoi bei sogni, i tuoi amati desideri, i tuoi castelli in aria, non ti sentirai frustrato, perché fin dall’inizio hai accettato che questo sarebbe potuto succedere. Per cui non ci sarà conflitto, non ci sarà frustrazione. Sarai a tuo agio. Per questo dico che non ci sono tempi difficili, non ci sono tempi incerti. Il tempo è cambiamento, continua a cambiare, siamo noi che continuiamo a creare cose permanenti. Andando contro il tempo saremo sempre dei perdenti, e in torto. E quando realizziamo la nostra sconfitta ci sentiamo arrabbiati e frustrati con l’esistenza stessa. Perdiamo fiducia. Sembra che tutto sia contro di noi e cominciamo a vivere nella paranoia, nella paura, un certa ansia penetra nel nostro essere. Ma questo succede perché ci aspettavamo qualcosa che non fa parte della realtà. L’esistenza non ha l’obbligo di soddisfare le nostre aspettative. E di solito è la parte peggiore che emerge, perché è ciò che nascondevamo dietro all’idea di stabilità. Vivevamo con l’idea che una certa cosa sarebbe durata per sempre; che non c’era più bisogno di cambiare. E poi, di colpo, la terra scompare da sotto i nostri piedi e, naturalmente, la parte peggiore affiora. È anche possibile che affiori la parte migliore, ma è possibile solo se vivi in armonia con la vita, con l’esistenza, senza chiedere favori. Ma di solito continuiamo a chiedere favori. Senza queste continue richieste non ci sarebbero rabbia e frustrazione.

Per esempio, molti tra quelli che sono stati con me si sono sentiti molto frustrati nei confronti della vita perché hanno lavorato duramente, hanno messo tutta la loro energia nella creazione di un sogno meraviglioso, e quando era quasi realizzato, mancavano solo i tocchi finali, tutto è scomparso. Si sentono pieni di rabbia e disgusto nei confronti dell’esistenza, ma è tutto frutto delle nostre azioni. Io non mi sento frustrato, non mi sono mai guardato indietro. Sono stati anni bellissimi, abbiamo vissuto in un modo splendido. Ed è la natura dell’esistenza: le cose cambiano. Cosa fare? Adesso stiamo cercando di creare qualcos’altro, ma anche questo cambierà. Qui non c’è niente di permanente. Tranne il cambiamento, tutto cambia. Per cui non ho niente di cui lamentarmi. Non ho sentito nemmeno per un istante che qualcosa è andato male… perché anche se tutto è andato male, per me nulla in realtà è andato male. Abbiamo semplicemente cercato di costruire castelli con delle belle carte da gioco, e proprio quando erano quasi finiti è arrivato il vento. Non sapeva che stavamo costruendo castelli con le carte, e li ha mandati all’aria. Forse, tranne me, tutti si sono sentiti frustrati. E per di più si sono arrabbiati con me, perché io non mi sento frustrato, non sono con loro. Ciò li rende ancora più arrabbiati. Se anch’io fossi frustrato e mi lamentassi, e fossi turbato, si sentirebbero consolati. Ma non lo sono. Ci siamo goduti quello che stavamo facendo, e ci godremo qualsiasi cosa faremo, ma le cose cambieranno sempre. Se questa considerazione sarà sempre presente, come un faro, allora i tempi difficili non faranno mai affiorare la parte peggiore, perché fin dall’inizio non avrai piantato quel seme.

Questa è la ragione per cui sono tra di voi, ma una parte di me rimane straniera, estranea. Per la semplice ragione che io considero le cose in un modo molto diverso; per me tutto è accettabile. Ora sarà difficile realizzare un altro sogno, perché molti di quelli che avevano lavorato per realizzare quel sogno sono sfiduciati. Si sentono sconfitti. Sentono che la realtà o l’esistenza non si è curata di persone innocenti che non facevano male a nessuno, che stavano semplicemente cercando di creare qualcosa di bello. Persino nei loro confronti l’esistenza segue la stessa regola, non fa eccezioni. Molti sannyasin si sentiranno sfiduciati, e troveranno molto difficile provare di nuovo. Penseranno: “Che senso ha? Investiremo la nostra energia, le nostre aspettative, le nostre speranze, e chi lo sa? Domani una cosa da nulla potrebbe distruggere tutto.” Sentiranno che è meglio non sperare, che è meglio non sognare. È meglio perdersi in una vita mediocre, dove non si sogna, dove non si spera, dove non si crea, dove ci si trascina stancamente giorno dopo giorno. In quel tipo di vita non si incontrano frustrazioni. Le frustrazioni affiorano solo quando si cerca di raggiungere la luna. E quando sei quasi arrivato, all’improvviso la luna sparisce e ti ritrovi più lontano che mai, ancora più lontano che all’inizio del viaggio. Capisco che sia doloroso, ma siamo noi i responsabili del nostro dolore. Ci sembra che la vita non sia giusta, perché ci ha portato via un giocattolo dalle mani. Ma non dovresti avere troppa fretta di trarre conclusioni così drastiche. Aspetta ancora un po’. Può darsi che tutti questi cambiamenti siano per il meglio. Devi solo avere pazienza e lasciare che la vita faccia il suo corso. Ricordati sempre che la gioia non deriva dal completamento di qualcosa, la gioia sta nell’avere desiderato qualcosa con totale intensità; e mentre la realizzavi hai dimenticato il mondo intero. Era diventata il punto focale del tuo essere. In questo sta la gioia e l’appagamento, non nel completamento di qualcosa, né nella sua permanenza. In questo mutevole flusso dell’esistenza dobbiamo trovare il nostro appagamento in ciascun istante.


Qualsiasi cosa stessimo facendo, abbiamo fatto del nostro meglio, non siamo stati parziali; non abbiamo risparmiato alcuna energia: ci siamo dedicati totalmente al nostro sogno. Ed è questo che rende felici. Questo è ciò che succede ai sogni… sono veramente sogni, e realizzarli è una grande sfida. Ma non bisogna mai dimenticare che dopotutto sono sogni. Farli diventare realtà è una gioia, ma non dimenticare che rimangono sogni, e prima o poi svaniscono. Se conservi questa consapevolezza, scoprirai che dopo ciascun cambiamento nella tua vita sarai più acuto, più intelligente, più maturo; sarai diventato più attento alle sfumature delicate dell’esistenza, e accetterai sempre più tutto ciò che succede. Nella mia vita ho visto scomparire molte cose. Ho avuto più amici di chiunque altro. Ma qualcuno può essere un amico oggi e domani potrebbe non esserlo più. Potrebbe aver trovato un’altra strada e ci si separa. Ma ho sempre dato per scontato che eravamo solo compagni di viaggio. Non puoi mai sapere per quanto tempo qualcuno sarà con te. Ma mentre è con te dagli tutto l’amore possibile, condividi con lui tutto quello che puoi. Forse domani dovrai dirgli addio. Nella mia vita mi sono sempre trasferito da un posto all’altro, perché qualcosa era fallito. Ma io non avevo fallito. Migliaia di sogni possono fallire, ma ciò non rende me un fallimento. Al contrario, ciascun sogno che scompare mi rende più vittorioso, perché non mi disturba, non mi tocca nemmeno. La sua scomparsa è un vantaggio, è un’opportunità per imparare a essere maturo. In questo caso affiorerà la parte migliore. E qualsiasi cosa succeda non farà alcuna differenza, la parte migliore continuerà a crescere, raggiungerà le vette più alte. Ma non cercare mai di avere successo andando contro il tempo, contro la vita, contro l’esistenza. Rimani sempre in un let-go. Allora non sarai mai sconfitto, non fallirai mai. E non avrai nulla da nascondere, perché non c’è attaccamento a qualcosa che cerchi di rendere permanente: nessuna relazione, nessuna amicizia, nessuna attività, niente. Non c’è alcun desiderio di attaccarsi alle cose belle che ti accadono. Ti apri, permettendo al nettare di quei momenti di riempire il tuo essere e quando quei momenti se ne sono andati sei riconoscente, non hai nulla di cui lamentarti. Se la scomparsa di un sogno ti lascia pieno di gratitudine, allora la tua parte migliore crescerà. Io non mi sono mai guardato indietro. Proprio l’altro ieri, al darshan serale, c’erano alcune persone molto felici ed entusiaste che mi hanno detto: “Osho, siamo venuti da Jabalpur.” E l’unica cosa che mi è venuta in mente è stata che i miei giorni a Jabalpur erano così lontani, che non me ne rimaneva neppure il ricordo. Sì, anche là ho vissuto un sogno, e proprio come tutti i sogni falliscono, anche quello fallì. Ho fatto così per tutta la vita… E continuo a farlo. Continuerò a farlo fino al mio ultimo respiro, instancabilmente. Trovo che questa assoluta mancanza di frustrazione sia la vera vittoria. Con questa assoluta mancanza di frustrazione, ogni volta che crei qualcosa e il tempo la cambia, la vita comincia a fluire in una direzione diversa e cominciano a succedere cose che non ti aspettavi…L’ignoto entra continuamente nel tuo mondo noto e lo disturba. Ma lo disturba solo perché tu non lo accogli con gioia. Se riuscissi ad accogliere l’ignoto, e ad abbandonare il noto… È sempre il noto che viene disturbato dal tempo, non è l’ignoto. Esso non può essere disturbato, né dal tempo, né da qualunque altra cosa.

Se sei pronto a dare il benvenuto a ciò che non conosci, hai scoperto il segreto per sentirti invulnerabile di fronte a tutte le sconfitte, a tutti i fallimenti. I sogni non hanno alcuna importanza. Ciò che importa è il modo in cui vivi la distruzione di questi sogni, di queste enormi aspettative che sono evaporate nell’aria, e non hanno lasciato neppure una labile impronta. Come ne sei venuto fuori? Se ne sei uscito intatto, allora hai scoperto un grande segreto, hai trovato una soluzione. Allora niente può più sconfiggerti, niente può disturbarti, niente può farti arrabbiare o spaventarti. Continui a camminare verso l’ignoto, in cerca di nuove sfide. E di fronte a tutte queste nuove situazioni la tua parte migliore si affinerà sempre di più. "
(Osho)

"La vita non dev’essere solo un cammino verso la vecchiaia, ma una crescita continua. Sono due cose completamente diverse. Tutti gli animali invecchiano, crescere è prerogativa degli esseri umani. Ma solo pochi rivendicano il proprio diritto a crescere. Crescere significa penetrare, momento per momento, sempre più in profondità, l’essenza della vita; non significa avvicinarsi alla morte, ma allontanarsi sempre più dalla morte. Più ti inoltri in profondità nella vita, più arrivi a comprendere l’essenza immortale che è racchiusa dentro di te. Ti allontani sempre più dalla morte, finché a un certo punto ti accorgi che morire non è altro che cambiare d’abito, cambiare la propria casa, sostituire una forma con un’altra. Niente mai muore, niente può morire. La morte è il fenomeno più illusorio che ci sia."
(Osho)

“Ricorda: rispetta la tua voce interiore; potrà essere pericoloso, e in tal caso affronta il rischio, ma restale fedele. Ricorda sempre che la priorità è il tuo essere, non permettere a nessuno di manipolarti e controllarti. E sono tanti, tutti sono pronti a controllarti, a cambiarti. Tutti vogliono guidarti, ma la guida abita dentro di te. Essere autentico significa essere fedele a te stesso. È un fenomeno pericoloso, ma chiunque ci riesca giunge a uno stato di bellezza, di grazia che non riesci neppure ad immaginare.”
(Osho)


“Tu crei te stesso in ogni momento. 
Non sei nato come un’entità fissa, ma come potenzialità infinita.”
(Osho)